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lunedì 21 luglio 2014

Articolo su Grandangolo di Diego Romeo

UN CONVEGNO A 48 ANNI DALLA FRANA DI AGRIGENTO

Fotogallery di Diego Romeo


Fu tremendo quel 19 luglio 1966. La mattina , all’alba, la frana di Agrigento; la sera, uno sconosciuto centravanti medico odontoiatra della Corea del Nord rifilava all’Italia dei mondiali di calcio   il gol dell’eliminazione dal torneo. La sconfitta con la Corea venne subito sotterrata mentre l’ascia di guerra politica venne brandita da socialisti e comunisti contro  Agrigento. Aldo Moro, presidente del consiglio manifesta preoccupazione “per i riflessi nei confronti degli Enti locali e della regione e per la prevista revoca o sospensione delle licenze d’appalto che potrebbe arrestare la vita economica di una città depressa come Agrigento”. Giulio Andreotti si unisce alle riserve di Moro e si chiede se “il fatto di Agrigento sia occasionale e anomalo o non sia piuttosto manifestazione di un andamento di carattere più generale”. Con Andreotti si schierano Colombo, Taviani e Gui. L’Amico del Popolo scrive:”Si è fatto un gran parlare circa eventuali responsabilità della catastrofe di Agrigento. Non serve! La responsabilità investe tanta parte della nostra società che volerla perseguire sarebbe come inseguire farfalle sotto l’Arco di Tito”. Le ACLI di Agrigento, non lambite da fermenti innovatori condannano “la personale, non cristiana, ingiustificata e perdurante volontà del ministro Mancini di tenere sotto accusa e nel gravissimo disagio economico un’intera popolazione”. Mons, Ginex, fratello del sindaco
Maurizio Carta  Urbanista, Architetto e Docente italiano
allora  in carica tuonava in un servizio RAI contro la mancanza di aiuti e solidarietà mentre un cittadino “franato” urla in un rabbioso primo piano: “L’India è qui in Sicilia” che diventerà titolo di un documentario che ieri sera è stato proiettato nel corso del convegno per ricordare i 48 anni dalla frana. Ma la furia della polemica politica non si placa e inizia l’on. Martuscelli l’otto ottobre 1966 con una severa filippica in Parlamento: «Gli uomini, in Agrigento, hanno errato fortemente e pervicacemente sotto il profilo della condotta amministrativa e delle prestazioni tecniche,nella veste di responsabili della cosa
Massimo Ventimiglia Architetto Paesaggista
 Ricercatore di restauro
pubblica e come privati operatori. Il danno di questa condotta,intessuta di colpe scientemente volute,di atti di prevaricazione compiuti e subiti,di arrogante esercizio del potere discrezionale,di spregio della condotta democratica,è incalcolabile per la città di Agrigento».

Gaetano Gucciardo Docente di Sociologia generale
e di Metodologia e Tecnica della Ricerca Sociale
 Ma non è ancora finita  e il 5 dicembre 66 l’on. Alicata incalza ancora il Parlamento italiano: Signor Presidente, onorevoli colleghi, onorevole ministro dei lavori pubblici, è purtroppo assai significativo che il Parlamento torni ad occuparsi di quello che anche in un documento ufficiale, qual è la relazione Martuscelli, viene definito “il saccheggio di Agrigento”, dopo che, nel mese e mezzo circa che è trascorso fra la conclusione del dibattito al Senato e l'inizio della discussione in questo ramo del Parlamento, l'opinione pubblica, le forze politiche, il Parlamento stesso hanno dovuto concentrare la loro attenzione sugli eventi dolorosi e drammatici che hanno sconvolto e ancora purtroppo sconvolgono intere regioni del paese. Firenze e Venezia, come Agrigento, rappresentano anelli insostituibili di un processo storico e culturale di fronte al quale non si dovrebbe essere insensibili se si è, non dirò dotati di coscienza nazionale, ma uomini civili e moderni, e cioè animati da quel senso della storia che all'uomo moderno è o dovrebbe essere proprio”.
Andrea Bartoli Farm Cultural Park
Don Giuseppe Pontillo Direttore dell'Ufficio Diocesano BBCCEE

  Oggi, 48 anni dopo,  oltre al documentario “L’India è in Sicilia” per la regia di Massimo De Santis, è stato letto il discorso di  Mario Alicata dall’attrice Marcella Lattuca che ha dato il via ad un convegno durato oltre tre ore con sapienti e futuribili relazioni svolte da Beniamino Biondi_Laboratorio Vallicaldi; Don Giuseppe Pontillo che ha riferito in assenza dell’arcivescovo Montenegro; esperienze di rigenerazione urbana sono state raccontate da Andrea Bartoli delle Cultural Farm di Favara che sarà insignito il 26 luglio al Lido dei Ciclopi di Catania del Premio Galatea; dal” Rudere Project” e “Nonsostare”. Gli interventi  sono stati di Matteo Delpini Sostituto Procuratore Tribunale di Agrigento con  "L'esito giudiziario del processo a carico degli amministratori pubblici e degli imprenditori"; Gaetano Gucciardo_Università degli studi di Palermo con  "La regolazione sociale e la crescita urbana di Agrigento"; Gaspare Massimo Ventimiglia_Università degli studi di Palermo con  "Autenticità e identità nella salvaguardia dei centri storici"; Maurizio Carta_Università degli studi di Palermo con  "Re-immaginare la città senziente e dialogica"; infine Daniela Ciaffi_Università degli studi di Palermo con  "Partecipare, decidere, collaborare, fare".

Beniamino Biondi  Scrittore e saggista

Discorsi equanimi, sensatissimi ma ancora oggi ci troviamo a dibatterci tra sciacalli e insipidi amministratori e  “a morire- scrive Beniamino Biondi- non è soltanto la “cattedrale”, ma l’intera famiglia agrigentina, frutto non di un atto di amore, ma disgregata e non riconoscente della vita ricevuta in dono, babele di personalismi meschini. Cosa è accaduto in città, quale maledizione ha subito per far si che tutto ciò sia?
Di quale terribile incantesimo è stata vittima la cittadinanza per non aver contezza alcuna dello stato di abbandono in cui versa e nel quale vive la propria quotidianità? E soprattutto quale paura, quale vessazione, o quale altro primitivo atto di coazione, di coercizione ha subito e continua a subire, per preferire questo misero presente ad uno di normalità?  Atti di disamore verso i propri figli si susseguono indisturbati, incontrastati, e individuano un futuro di miseria collettiva. Come, infatti, non voler porre in essere
Architetto,  Dottore di Ricerca in Pianificazione territoriale
e Sviluppo Locale
qualsiasi straordinaria misura atta a invertire la continua emorragia cittadina di giovani? Governare una città ed esserne classe dirigente, essere quindi traino culturale ed esempio imprenditoriale vuol dire non solo amministrare, far conti e equilibrare bilanci, ma anche sostenere, incoraggiare, indirizzare ed individuare una via che vada oltre il presente, che suggerisca una speranza futura.

Ad Agrigento, tutto questo, non è accaduto e non accade, e le prove risiedono in ogni angolo di città. Non solo la Cattedrale, ma l’interna città soffre e sembra, oggi, aver cessato di combattere, di sperare. Per quanto tempo ancora, ci domandiamo, tutto questo deve continuare? Cos’altro deve accadere ad Agrigento per avviare una vera concreta inversione di rotta?”

Nel convegno di ieri, l’opinione pubblica, i docenti universitari di architettura e studiosi di scienze sociali e di storia urbana, hanno dispiegato un tentativo di  progetto chiaro e concreto su modalità di azione e prospettive d’intervento culturale.  Il Laboratorio Vallicaldi, che dall’estate del 2013 ha aggregato stratificati ambiti di cittadini, ha posto in essere una serie di misure di rigenerazione urbana, di operosità collettiva che hanno misurato ancora forse gli ultimi battiti di speranza per questa città. E mai pago ha continuato ad aggregare, ricevendo adesioni ad alcune iniziative da parte di altre decine di associazioni ed enti che hanno risposto all’appello sottoscritto poche settimane addietro, attraverso il quale si chiedeva l’apertura di un dibattito pubblico sulla città. Si continua a discutere, a individuare, ad avere consapevolezza di misure urgenti mentre per la cronaca dobbiamo registrare l’assenza in questo convegno  di politici e amministratori. E lunedì prossimo , probabilmente, li vedremo tutti al collegio dei Filippini  dove si presenta libro di Pietrangelo Buttafuoco “Buttanissima Sicilia”. Forse lì sapremo chi sono gli utilizzatori finali della peripatetica Sicilia.



venerdì 18 luglio 2014

Convegno sul Centro Storico "Dalla realtà le visioni"

IL LABORATORIO VALLICALDI PRESENTA


Al 48° anno dalla frana del 1966 che colpì la parte occidentale di Agrigento, cogliamo l'occasione di invitare l'intera cittadinanza e la classe politica tutta a partecipare alla tavola rotonda, che avrà come oggetto del confronto l'analisi dell'intricato processo di involuzione urbana che ha subito la città.


DALLA REALTA’ LE VISIONI
ORIENTAMENTI D'ANALISI E PROSPETTIVE FRA ARCHITETTURA, RICERCA 
SOCIALE E RIGENERAZIONE URBANA

Sabato 19 Luglio 2014_Teatro Della Posta Vecchia, Agrigento_ Ore 20:30



INTRODUZIONE:

Intervento parlamentare di M. Alicata del 1966_Lettura di Marcella Lattuca;
-Beniamino Biondi_Laboratorio Vallicaldi;
S.E. Don Franco Montenegro_Arcivescovo Arcidiocesi di Agrigento;
Proiezione del video <<L'India in Sicilia>> di Massimo De Santis [1966].


ESPERIENZE DI RIGENERAZIONE URBANA:
Andre Bartoli_ FARM CULTURAL PARK;
Rudere Project;
NonSoStare


INTERVENTI:
MATTEO DELPINI_Sostituto Procuratore Tribunale di Agrigento. "L'esito giudiziario del processo a carico degli amministratori pubblici e degli imprenditori";
GAETANO GUCCIARDO_Università degli studi di Palermo. "La regolazione sociale e la crescita urbana di Agrigento";
GASPARE MASSIMO VENTIMIGLIA_Università degli studi di Palermo. "Autenticità e identità nella salvaguardia dei centri storici";
MAURIZIO CARTA_Università degli studi di Palermo. "Re-immaginare la città senziente e dialogica";

DANIELA CIAFFI_Università degli studi di Palermo. "Partecipare, decidere, collaborare, fare".

COORDINAMENTO A CURA DI:

DARIO PIPARO


Seguirà un piccolo rinfresco.

sabato 12 luglio 2014

Contest Una StoriaCon il Sud




Aiutiamo questi ragazzi che insieme a noi hanno  aiutano la città... inseguendo il sogno  di una Agrigento  più civile, più dignitosa, più fiera, più degna, per favore APRITE IL LINK e cliccare mi piace sull'articolo...non costa nulla