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martedì 24 settembre 2013

Via Vallicaldi su Streetartnews grazie a Mr. THOMS!

Per visualizzare cliccare il Link seguente:  Mr. Thoms lancia con la sua arte via Vallicaldi su streetartnews


Con la tranquillità che lo contraddistingue e con la usa inesauribile operatività Mr Thoms lancia  l'operazione in via Vallicaldi alle cronache internazionali di Street Art.  Ad maiora Mr. Thoms!


START del 20/09/2013 Il Progetto Vallicaldi su Radio1

Clicca il Link seguente:   Rai Radio1 intervista su via Vallicaldi a Beniamino Biondi

 Una finestra sull'informazione nazionale attraverso questo programma radiofonico nazionale della RAI che da voce al progetto delle associazioni labmura Artificio e NonSoStare.


giovedì 19 settembre 2013

"MR. THOMS in Via VALLICALDI"

Le associazioni culturali
LabMura, Artificio e NonSoStare

 in collaborazione con

Il Teatro della Posta Vecchia e il B&B Lerux Apartments

 sono liete di invitarVi nel centro storico di Agrigento per


 Mr. Thoms in via Vallicaldi


L'artista romano sarà ospite, a partire da giorno 16, della comunità di artisti di via Vallicaldi, per lasciare un suo intervento artistico (a testimonianza di quello che sta accadendo in questa quartiere di Agrigento) che sarà terminato e fruibile da parte della cittadinanza dal giorno 20 di settembre.

Mr Thoms al secolo Diego Della Posta (Mister Thoms) nasce nel 1979 a Roma. Le sue opere spaziano dal fumetto all’illustrazione, dalla pittura alla decorazione scenografica, dall’animazione come storyboarder fino al riciclo\design. L’esigenza di trasformare la staticità dell’immagine in narrazione dinamica, da qualche anno ha portato l’artista a cimentarsi anche nel settore video, sperimentando un nuovo medium espressivo. Attualmente lavora a Roma presso il suo Thomstudio e collabora in qualità di free lance come Street Artist, Illustratore, Storyboarder, Grafico e Art-Director. Nel 2008 ha partecipato alla mostra collettiva Infart presso il Museo Civico di Bassano del Grappa.


Ore 20: 30 – 21:00
Visita della Cannameli Gallery e collettiva d’arte “La bellezza delle lacrime a pagamento” (a cura di Dario Orphèe).

Visita della sede dell’Associazione Culturale LabMura con la mostra fotografica “Camera Oscura” di Tano Siracusa.

Ore 21:00 – 21:30
Presentazione dell’artista e dei suoi interventi nel quartiere.        

Ore 21:30 – 22: 30   
Concerto di Sandro Sciarratta dal titolo “Anche le nuvole si muovono da sole”

Proiezione del film “Orgia” di Koji Wakamatsu, Giappone, 1967 (a cura di Beniamino Biondi)

Ore 22: 30 – 02:00

Percorso lungo il quartiere con possibilità di aperitivo e fruizione delle opere artistiche. 

  

Sarà anche possibile l’iscrizione alle associazioni LabMura e NonSoStare. Le opere della collettiva d’arte saranno poste in vendita e con il ricavato si proseguirà nell’intervento artistico sulla zona.

mercoledì 11 settembre 2013

Articolo Grandangolo: TRE STAMBERGHE NELL’AGRIGENTO DIMENTICATA


FOTOGALLERY DI DIEGO ROMEO

Una stamberga, sede dell’associazione “Non SoStare” è stata inaugurata la settimana scorsa in via sant’Antonio  accanto al crollato Istituto Schifani e di fronte a un convento di suorine che hanno festeggiato anche loro l’inconsueto trambusto aprendo alle centinaia di visitatori la loro cappella.  Le altre due stamberghe rifatte e ripitturate sono state inaugurate l’altra sera  tra via Vallicaldi e Boccerie con nel bel mezzo la famigerata via Gallo i cui antichi fasti sono stati contrapposti in un videoclip  di Tano Siracusa che ne racconta l’attuale devastante solitudine e dedicandolo ad Annarella (tra le poche superstiti) presente alla proiezione e che si è commossa  di fronte al gesto delle associazioni Labmura, Artificio e NonSoStare. Gesto più che solidale, significativo di un mondo che crolla e che scompare, una sorta di “rete”- ci diceva Beniamino Biondi ---- con altre due associazioni artistiche che nel proprio specifico campo hanno nutrito ulteriori ragioni d’interesse verso questa zona; mi riferisco al gruppo dei pittori di “Artificio” e al gruppo di architetti di “NonSoStare” che stanno contribuendo con molto impegno ad


una riqualificazione della zona in termini artistici ponendo una idea precisa di quel che dovrebbe essere il centro storico, delle sue possibilità, dei suoi slanci, delle sue bellezze mascherate da vergogne, evitando sia gli eccessi di concettualismo di certe forme di recupero sia gli esiti cartolineschi e falsificanti di certi altri tipi d’intervento francamente imbarazzanti”.

Come vedete ci risiamo, è la solita minoranza silenziosa agrigentina, che sarà magari uno stralcio di quei “settemila antirigassificatore” che riprende in mano certe situazioni, le interpreta e le ricrea a suo modo in barba a tutti i silenzi e inefficienze. Facili profeti, glielo avevano fatto notare al sindaco Zambuto in  occasione della sua presenza all’ inaugurazione in via sant’Antonio. Con la franchezza che ci possiamo consentire discutendo con Zambuto gli suggerivamo di consustanziare in maniera più politica la sua adesione a Renzi perché altrimenti i suoi detrattori  l’avrebbero definita strumentale. Tra lo sbigottimento del consigliere Di Rosa che lo accompagnava ci permettevamo di suggerire a Zambuto di puntare il dito evidenziando la “presunta egemonia culturale della sinistra” che  veniva messa in seria crisi da queste iniziative giovanili e che metteva in seria discussione l’operato di antiche associazioni a rimorchio dei partiti come il Centro Pastore e il Centro Pasolini di cui si sono perse le tracce persino nella Tabella H regionale.  Un modo elegantemente politico per uscire dal suo “doroteismo minore” affidato ormai  alla scoperta e criticata strategia delle deleghe assessoriali. Non era molto convinto il sindaco mentre l’ex-vicesindaco Montana che  gli stava accanto,capita l’antifona, ci rassicurava con un  “poi glielo spiego io”. Qualche giorno dopo la risposta del sindaco non è tardata a venire sotto forma di un comunicato in cui si diceva di assistere
“con particolare interesse alle numerose e significative iniziative che, in questi mesi, una rete di associazioni culturali, insistenti sul territorio cittadino, ha posto in essere in favore ed a custodia del centro storico di Agrigento. È auspicio degno della massima attenzione e sostegno da parte di questa Amministrazione che tali iniziative abbiano, oltre il plauso di tutta la cittadinanza, la piena e totale partecipazione delle istituzioni che non possono non cogliere con pieno interesse tali eventi e porre in essere ogni
possibile sostegno. Offrire, infatti, una visione diversa del centro storico attraverso un modello teso al recupero degli spazi urbani della città da troppi anni abbandonati all'incuria è il primo obiettivo da me indicato come preciso impegno per il prosieguo ed il rilancio dell'azione dell'Amministrazione sempre più convinta che soltanto attraverso la piena e condivisa partecipazione democratica e con il coinvolgimento delle molte competenti giovani figure si possa giungere, prima possibile, all'ottenimento dei nostri obiettivi. A tal fine


chiameremo queste energie ad un tavolo di confronto perché, anche attraverso il loro positivo contributo partecipativo, si possa delineare un serio progetto per dare un futuro al nostro centro storico, che deve essere memoria pulsante e stimolo per l’intera comunità agrigentina".
Più renziano di così il sindaco non poteva essere anche se è ormai incalzato dai nemici dell’operazione “Terravecchia” che sulla falsariga del programma  fiorentino di Renzi vorrebbero comportamenti adeguati al cambio di casacca. Ma siamo ad Agrigento e Renzi non ha sempre ragione. Dell’ideologia antiTerravecchia se ne è fatto portatore con una lettera divulgata urbi et orbi  Gaetano Siracusa, aderente al Labmura, che insieme al capofila Giovanni Taglialavoro  era stato firmatario di un documento allorchè  l’affaire Terravecchia venne alla ribalta su denuncia di Lillo Miccichè. Adesso sarebbe interessante  seguire la vicenda all’interno di queste iniziative dove “militano” artisti e architetti (non tra poche contraddizioni e che contestano il passato dei padri e dei padrini) che dovranno trovare una giusta via di mezzo  tra “clientela e bene comune”. Politica e cultura dovranno adesso misurarsi con l’indefinitezza del passato che non può essere interpretato a piacere esulando dalla precisa realtà del presente o tramutando le contraddizioni economiche in problemi psicologici o personali. Bisognerà mettere alla sbarra la cultura piccolo borghese di cui Agrigento è un campione assodato  che si diverte a massificare  i principi come individualismo, sentimentalismo, moralismo. E si è visto nel convegno  delle Fabbriche Chiaramontane “Alla ricerca della bellezza” il bisogno di adattare comprensibili e radicali fughe dalla ragione, dal rigore, dalla cultura, dalla realtà, nella ricostruzione acritica del passato, con l'obiettivo di adattarlo arbitrariamente alle esigenze immediate del presente. Con il risultato,spesso, veramente “confortevole” per le classi dirigenti di trasformare le conquiste scomode della ragione in tranquillizzanti certezze ideologiche. Ma poi le elezioni chi le vince(per non andare lontano) ad Agrigento? I fautori dell’abbattimento dei “tolli”?  Del resto, la lezione dello storico Settimio Biondi, una delle voci di quel convegno, bisogna ancora digerirla. Lezione che attiene all’idea di un certo (vecchio-nuovo) potere che deve mantenere la coesione interna per sostituire con nuove suggestioni l'obsoleta ideologia religiosa progressivamente inadatta al controllo delle masse



subalterne. Tutti da meditare i cinquecento anni di Teocrazia ad Agrigento rimarcati dallo storico Biondi.
Per adesso prendiamo atto di questa esplosione di “partecipanti” agrigentini che ha affollato nelle diverse serate e  in maniera sorprendente il triangolo murario che va dal Funduk di Santa Maria dei Greci, scende per la vicina scalinata  di via  sant’Antonio per poi intersecare il serpentone di via Atenea precipitando tra vicoli e viuzze in via Cannnameli e Vallicaldi . Un triangolo che ripromette e annuncia iniziative nel segno di una crescita, di una riappropriazione e (abbiamo anche rischiato a scrivere) di una “resurrezione”.  Sono in molti ad avere fiutato l’occasione che potrebbe dare risultati di rilievo in quanto a visibilità artistica e politica. Oltre a sindaco, assessori e consiglieri , non è passata inosservata la presenza dell’on. Maria Jacono e ci dicono anche di Angelo Capodicasa.  Chissà, forse in una umile stamberga del centro storico avranno trovato molta  più concretezza  che nelle aule di Montecitorio.

Per la cronaca  tra l’altro è stata inaugurata la “Cannameli Gallery e collettiva d’arte “La bellezza delle    lacrime a pagamento” (a cura di Dario Orphèe); inaugurazione della sede dell’Associazione Culturale LabMura con la mostra fotografica “Camera Oscura” di Tano Siracusa; presentazione dell’intero percorso artistico tra fuochi di torcia con murales (a cura di Artificio, Pippo Agozzino, Sal Passarella, Beatrice Esposto, Brina ,Olga Bruccoleri, Gaspare Macaluso, Janfranz Provenzano, Giovanni Scifo,); installazione muraria (a cura di NonSoStare); installazione poetica (a cura di Beniamino Biondi); installazione verticale (a cura di Gaetano Vella, LabMura e NonSoStare); installazione riflettente (a cura di Giuseppe Guarneri);audio-installazione (a cura di Marilina Marchica); installazione vegetale (a cura di Lia Rocco); installazione umana (a cura di White Lilium); esibizione di teatro-danza (a cura di Silvia Frenda); inaugurazione del giardino con erbe aromatiche e piante grasse; momento musicale (a cura della comunità senegalese); concerto rileggendo De Andrè (a cura di Alfonso Schillaci e Claudia Messina); proiezione di uno slide-show sull’esperienza di lavoro in gruppo nel tentativo possibile del Durante la serata, dietro contributo libero, è stato possibile degustare cous-cous e riso senegalesi preparati dalla comunità locale, cuddiruna di Raffadali e pane con l’olio, accompagnati con vino di casa, acqua e liquore al mirto.   Le opere della collettiva d’arte sono state  poste in vendita e con il ricavato si proseguirà nell’intervento artistico sulla zona.
recupero del quartiere (a cura di Giuseppe Greco). 
                                                                                                                            Diego Romeo
White Lilium foto di Diego Romeo


                                                                                       

martedì 3 settembre 2013

La bellezza delle lacrime a pagamento (Atto II)

Le associazioni culturali
LabMura, Artificio e NonSoStare

 in collaborazione con

Francesco Picarella

e
Il Teatro della Posta Vecchia e il B&B Lerux Apartments

 sono liete di invitarVi nel centro storico di Agrigento per


 La bellezza delle lacrime a pagamento
(Atto II)



Programma:

Ore 19:30 – 20:30        
Visita guidata nel quartiere (a cura di Marco Falzone e Pietro Fattori)

Ore 20:30 – 21: 30   
Proiezione del video “Le due città” di Tano Siracusa e presentazione del progetto a cura di Beniamino Biondi

Ore 21: 30 – 02:00

Concerto di Daniel Waples (hang drum) e Flavio Lopez (violino), due virtuosi in tour per il Centro Storico di Agrigento (https://www.youtube.com/watch?v=GBiVq2MsCbs)

Proiezione dei film “Dafnis y Cloe” (1969), “Els porcs” (1972), “Ice cream” (1970), “Pim pam pum revolucion” (1970), “Qué hay para cenar, querida” (1972), “Swdenborg” (1971) del regista undeground catalano Antoni Padrós (a cura di Beniamino Biondi)

Visita della Cannameli Gallery e collettiva d’arte “La bellezza delle lacrime a pagamento” (a cura di Dario Orphèe). Espongono gli artisti:

Olga Brucculeri (pittura)
Giuseppe Guarneri (fotografia)
Gaspare Macaluso (fotografia)
Marilina Marchica (incisione su legno e vernice)
Jianfranz Provenzano (pittura)
Giovanni Scifo (pittura)
Gaetano Vella (pittura)

Visita della sede dell’Associazione Culturale LabMura con la mostra fotografica “Camera Oscura” di Tano Siracusa

Presentazione dell’intero percorso artistico tra fuochi di torcia con:
murales (a cura di Jianfrnz Provenzano, Giovanni Scifo, Pippo Agozzino, Sal Passarella, Beatrice Esposto, Brina.)
installazione muraria (a cura di NonSoStare)
installazione poetica (a cura di Beniamino Biondi)
installazione verticale (a cura di Gaetano Vella, LabMura e NonSoStare)
installazione riflettente (a cura di Giuseppe Guarneri)
audio-installazione (a cura di Marilina Marchica)
installazione vegetale (a cura di Lia Rocco)
installazione umana (a cura di White Lilium)
esibizione di teatro-danza (a cura di Silvia Frenda)
sosta al giardino con erbe aromatiche e piante grasse



Durante la serata, dietro contributo libero, sarà possibile degustare cous-cous e riso senegalesi preparati dalla comunità locale, accompagnati con vino di casa e acqua.


Sarà anche possibile l’iscrizione alle associazioni LabMura e NonSoStare. Le opere della collettiva d’arte saranno poste in vendita e con il ricavato si proseguirà nell’intervento artistico sulla zona.




Giovedì 5 settembre
ORE 19:15

Discesa Giambertoni
Agrigento

Per adesioni su FB:


TUTTE LE INIZIATIVE E GLI INTERVENTI COMPIUTI NON SONO SOSTENUTI DA CONTRIBUTI PUBBLICI IN DENARO DI ALCUN TIPO MA SOLO DAL SOSTEGNO DEI VOLONTARI E DALLA AUTO-TASSAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI PROMOTRICI.

lunedì 2 settembre 2013

Articolo Bellaciaoag: AGRIGENTO VIOLINI E PASSI DI DANZA TRA I VICOLI DEL CENTRO STORICO


La bellezza salverà il centro storico ? 
E´ la sfida di un gruppo di illuminati (o folli ?) artisti agrigentini che tra le macerie di via Gallo e via Cannameli hanno portato il pianto di un violino, i passi di danza di un´eterea fanciulla su sdruciti e improbabili gradini, le tinte forti e provocatorie di murales ammiccanti su pareti di case fatiscenti, le grazie adescatrici di manichini in reggicalze e pose invitanti, le percussioni di un bongo senegalese arrivato fin qui con chi ha rischiato la vita sul mediterraneo in cerca di nuove possibilità.
Così anche chi ha sempre evitato quei vicoli famigerati e bui, ha abbandonato lo struscio e le vetrine illuminate della via Atenea per rispondere all´appello delle associazioni Labmura, Artificio e Nonsostare. In duecento hanno festosamente riempito un angolo del centro storico bonificato e restituito al mondo civile in due settimane. Hanno seguito le guide turistiche non tra capitelli e santuari, ma tra le case dell´amore a pagamento. Al Teatro Posta Vecchia hanno applaudito i documentari-denuncia sul tradimento del passato remoto della città. Hanno rioccupato con la loro presenza curiosa stanze umide divenute atelier dove è tornata la luce dell´arte e della fotografia in bianco e nero, cantucci per la poesia. Anche giovani mamme si sono aggirate con circospezione, spingendo bimbi in carrozzina, tra le pareti dipinte di case che resistono da secoli in questi vicoli, che da oscenità urbane sono diventati spazi scenici e avveniristici. "Mai stata qui - confessa Moira Aiola- Ma certamente se il centro storico venisse meglio curato, sceglierei di mettere qui casa. Ma al momento sembra un sogno.". Un sogno in cui però credono Beniamino Biondi, Tano Siracusa, Marco Falzone, Lia Rocco, Giovanni Moscato, Pietro Fattori, Giuseppe Greco per citare solo alcuni dei protagonisti di questo evento, che il Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, arrivato anche lui a vedere le istallazioni, ha definito "una rivoluzione culturale che trasmette tanta energia". Ma Beniamino Biondi avverte che si tratta soltanto dell´inizio di un tentativo per recuperare il patrimonio abitativo dove invece oggi troviamo solo "schizofrenia urbanistica" e chiede alle autorità maggiore attenzione. Il senegalese Fall abita da queste parti e dice che adesso è "un bel posto per viverci". anche perché è diventato amico degli artisti. Germana Graceffo vi vede "un segno di rispetto per tutta la popolazione". La guida turistica Letizia Randisi si augura che da qui riparta la rinascita di Agrigento. "Qui sono le radici della città. Se questi angoli venissero recuperati per noi crescerebbero le occasioni di lavoro - sottolinea la guida - Il degrado c´è, non possiamo negarlo. E chi può deve dare il proprio contributo per trasformare questi angoli in un paradiso".
Elio Di Bella

domenica 1 settembre 2013

Articolo del quotidiano La Valle dei Templi: Agrigento – Il miracolo di Via Gallo, torna a vivere una parte del centro storico





Un intervento concreto di valorizzazione del centro storico. Così può definirsi “la bellezza delle lacrime a pagamento” che ieri sera ha sbalordito chi ha voluto beneficiare di uno spazio di città per troppo tempo mortificato e abbandonato, degradato e strangolato dalle amministrazioni comunali che si sono succedute e dall’incuria di alcuni agrigentini.

Un esempio d’amore verso i luoghi di appartenenza che il coraggio e la determinazione di tre associazioni (LabMura, Artificio, NonSoStare), formate prevalentemente da under 35, hanno voluto regalare a loro stessi ed alla cittadinanza tutta.

L’impronta artistica e culturale insieme a pulizia ed abbellimento di Via Giambertoni, Via Gallo e dintorni è stato un mezzo miracolo, soprattutto se si considera che l’evento – intervento è venuto fuori dal fazzoletto stretto di due settimane di lavoro.  Una dimostrazione alla politica, in primis quella comunale, di come si opera con pochi mezzi e mille intenzioni sul centro storico di Agrigento. Ed a nulla valgono le strumentalizzazioni e qualche cattiveria che in queste ore vorranno aggrovigliare ad un pettine promotori e liberi cittadini coraggiosamente operanti per salvare quello che è rimasto dell’anima di Agrigento.

La visita guidata nel quartiere, la proiezione del video “Via Vallicardi”, l’inaugurazione della “Cannameli gallery”, la mostra fotografica “Camera oscura”, i murales, le numerose installazioni e la proiezione delle slide sull’esperienza di lavoro nel quartiere, hanno ridato dignità a quei luoghi che, tra momenti musicali e degustazioni varie, hanno reso quelle strade rivitalizzate e gradevoli.

“Alla fine, ieri in via Gallo c’erano almeno seicento persone. Forse per questa città, per i suoi figli, per il centro storico c’è ancora speranza”. Questo il commento del giornalista Pietro Fattori che come altri, in questi giorni, ha deciso di mettere da parte lavoro ed impegni personali per la riuscita della serata e l’inizio di un nuovo modo di concepire Agrigento, la sua cultura ed il suo tessuto urbano.

Probabilmente le braccia conserte di Palazzo di città rimarranno tali ancora per lungo tempo. E sicuramente iniziative come queste amplificano un certo menefreghismo di chi per dovere istituzionale e politico dovrebbe occuparsene ogni giorno con attenzione maniacale. Merda e puzza di piscio, degrado e abbandono, disarmonia e bruttura ieri si sono trasformati in bellezza ed accoglienza, fruibilità ed euritmia fino ad attirare la curiosità di alcuni turisti intrattenutisi per diversi minuti. E proprio con queste bonifiche di vario tipo si può rendere turistica Agrigento fuori dal solito circuito della Valle dei Templi; grazie alla commistione tra l’antico ed il moderno nulla avremmo da invidiare ai caruggi di Genova.

Certo, sono state due settimane di fatica in cui la parola d’ordine è stata autotassarsi, fare i conti con pala e cemento per sistemare alcuni pezzi di strada, “rincorrere” la solita Girgenti acque per la sistemazione di alcune condotte, prender scopa e paletta per pulire, pitturare, disegnare, allestire e tanto altro. Certamente però per i liberi cittadini e le tre associazioni che hanno iniziato il miracolo di Via Gallo ne è valsa la pena, come dimostrazione d’affetto e iniezione di coraggio a vecchi e giovani, e soprattutto all’amministrazione comunale ed a certi politici (navigati) che ieri sono venuti ad ammirare il piccolo miracolo di Via Gallo e forse, permettetemi, prendere qualche lezione di cosa davvero significhi amare Agrigento ed il suo centro storico.

Rogero Fiorentino