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domenica 1 settembre 2013

Articolo del quotidiano La Valle dei Templi: Agrigento – Il miracolo di Via Gallo, torna a vivere una parte del centro storico





Un intervento concreto di valorizzazione del centro storico. Così può definirsi “la bellezza delle lacrime a pagamento” che ieri sera ha sbalordito chi ha voluto beneficiare di uno spazio di città per troppo tempo mortificato e abbandonato, degradato e strangolato dalle amministrazioni comunali che si sono succedute e dall’incuria di alcuni agrigentini.

Un esempio d’amore verso i luoghi di appartenenza che il coraggio e la determinazione di tre associazioni (LabMura, Artificio, NonSoStare), formate prevalentemente da under 35, hanno voluto regalare a loro stessi ed alla cittadinanza tutta.

L’impronta artistica e culturale insieme a pulizia ed abbellimento di Via Giambertoni, Via Gallo e dintorni è stato un mezzo miracolo, soprattutto se si considera che l’evento – intervento è venuto fuori dal fazzoletto stretto di due settimane di lavoro.  Una dimostrazione alla politica, in primis quella comunale, di come si opera con pochi mezzi e mille intenzioni sul centro storico di Agrigento. Ed a nulla valgono le strumentalizzazioni e qualche cattiveria che in queste ore vorranno aggrovigliare ad un pettine promotori e liberi cittadini coraggiosamente operanti per salvare quello che è rimasto dell’anima di Agrigento.

La visita guidata nel quartiere, la proiezione del video “Via Vallicardi”, l’inaugurazione della “Cannameli gallery”, la mostra fotografica “Camera oscura”, i murales, le numerose installazioni e la proiezione delle slide sull’esperienza di lavoro nel quartiere, hanno ridato dignità a quei luoghi che, tra momenti musicali e degustazioni varie, hanno reso quelle strade rivitalizzate e gradevoli.

“Alla fine, ieri in via Gallo c’erano almeno seicento persone. Forse per questa città, per i suoi figli, per il centro storico c’è ancora speranza”. Questo il commento del giornalista Pietro Fattori che come altri, in questi giorni, ha deciso di mettere da parte lavoro ed impegni personali per la riuscita della serata e l’inizio di un nuovo modo di concepire Agrigento, la sua cultura ed il suo tessuto urbano.

Probabilmente le braccia conserte di Palazzo di città rimarranno tali ancora per lungo tempo. E sicuramente iniziative come queste amplificano un certo menefreghismo di chi per dovere istituzionale e politico dovrebbe occuparsene ogni giorno con attenzione maniacale. Merda e puzza di piscio, degrado e abbandono, disarmonia e bruttura ieri si sono trasformati in bellezza ed accoglienza, fruibilità ed euritmia fino ad attirare la curiosità di alcuni turisti intrattenutisi per diversi minuti. E proprio con queste bonifiche di vario tipo si può rendere turistica Agrigento fuori dal solito circuito della Valle dei Templi; grazie alla commistione tra l’antico ed il moderno nulla avremmo da invidiare ai caruggi di Genova.

Certo, sono state due settimane di fatica in cui la parola d’ordine è stata autotassarsi, fare i conti con pala e cemento per sistemare alcuni pezzi di strada, “rincorrere” la solita Girgenti acque per la sistemazione di alcune condotte, prender scopa e paletta per pulire, pitturare, disegnare, allestire e tanto altro. Certamente però per i liberi cittadini e le tre associazioni che hanno iniziato il miracolo di Via Gallo ne è valsa la pena, come dimostrazione d’affetto e iniezione di coraggio a vecchi e giovani, e soprattutto all’amministrazione comunale ed a certi politici (navigati) che ieri sono venuti ad ammirare il piccolo miracolo di Via Gallo e forse, permettetemi, prendere qualche lezione di cosa davvero significhi amare Agrigento ed il suo centro storico.

Rogero Fiorentino

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