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lunedì 6 maggio 2013

CATTIVE, IL DRAMMA DELLA VITA


Marcella Lattuca



Giulia Lauria
Giusy Carreca
Una domanda resta impressa non appena varchi la soglia di uscita del Teatro della Posta Vecchia, dopo aver assistito a Cattive. Può la condizione umana arrivare a queste estreme e indicibili conseguenze sulla propria vita e soprattutto su quella di altri? Nel monologo di Giusy Carreca c'è tutta la pena e l'umiliazione subita dai deportati, condizione che ha spinto Primo Levi a chiedersi "se questo è un uomo" nel suo celebre quanto drammatico romanzo di testimonianza. In quello di Lia Rocco invece, affiora la pazzia. Condizione estrema cui si abbandona il suo personaggio, vessato e la cui sola colpa è stata quella di gridare il nome dell'assassino mafioso del marito. L'orco nel monologo di Marcella Lattuca è il padre, che assieme ad una madre debole ed accondiscendente consegna la carne della propria figlia ad uno squallido uomo che paga i genitori per averla. Il dramma di avere un padre Boss della Mafia è invece il monologo della giovane attrice, Giulia Lauria costretta a vivere la drammaticità della sua condizione di figlia, tanto da costringerla ad abbandonare prematuramente la scuola a seguito dell'arresto del padre e del successivo carcere duro. Il fallimento della propria vita matrimoniale ed il suo successivo rapporto deviato col cibo è il monologo di Rosa Maria Montalbano, che con una energica interpretazione aggredisce con il suo personaggio la vita e le sue delusioni, al pari dei succhi gastrici che nell'intestino aggrediscono scomponendolo il cibo. Una rappresentazione che ha attratto l'attenzione del pubblico sino al suo epilogo, sorprendendo piacevolmente gli spettatori. Sul testo dell'Autrice Francesca Cosentino il regista Beniamino Biondi ha operato una scelta che rompe con i soliti schermi teatrali agrigentini. Quel coraggio delle proprie scelte che è più importante della scelta stessa. Bisogna porsi delle mete per avere i coraggio di raggiungerle disse qualcuno, il regista sembra che se le sia proprio poste, nel voler vedere ad un momento Post-pirandelliano, per rappresentare la "forma" nuova del teatro agrigentino, un teatro sperimentale e di avanguardia.                                                          Giuseppe Greco

Rosa Maria Montalbano
Lia Rocco
Il Regista Beniamino Biondi tra le attrici per l'applauso Finale


2 commenti:

  1. bellissimo articolo,bravi!

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  2. SEI BRAVISSIMA SE SCOPRIVO PRIMA LA TUA GRANDEZZA PARTECIPAVO ALLE TUE RECITE CHE MI COLPISCONO NEL PROFONDO,PRONDO DEL CUORE.IO SONO CONVINTO CHE IL TEATRO DEVE ANDARE AVANTI,perche racconda la Nostra cultura ciao

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