E’ bastata una settimana di ferie del Bar Gambrinus per “depotenziare” piazzetta Purgatorio. Già, non solo il cemento ma anche le ferie legittime ce la mettono tutta per depotenziare la città. Perfino il vecchio leone sporco di secoli a guardia dell’entrata degli ipogei sembrava più annoiato e depresso. E parecchi anni fa quell’angolo di piazzetta con il leone entrò nell’obiettivo di Cartier-Bressonche ritrasse anche la scalinata con la signora Capraro che proprio lì di fronte aveva il negozio. Adesso c’è voluto il “movimentismo” creato dalle letture bibliche che si sono svolte nella Chiesa di San Lorenzo ad animare uno degli angoli più suggestivi e raccolti di via Atenea. Un centinaio le persone che hanno riempitolo spazio della chiesa che non è riuscita a fronteggiare la richiesta di sedie. Questo cinque ottobresi è chiuso con la rievocazione di Maria di Magdala ( le altre erano state Sara e Betsabea), donne dalla vita “sconvolgente” ma che però- è stato detto – rientrava nel disegno divino. Letture intense e di grandeaffabulazione interpretate dall’attrice Lia Rocco che ne ha scritto il testo adattandolo magnificamente alle sue “corde” mentre Arianna Rotondo giovanissima docente universitaria è entrata tra le pieghe di una “conoscenza biblica” che ha riservato- a ben riflettere- sorprese, entusiasmi e disincanti. Hanno fatto il resto ,nel senso di una composta spettacolarità, le esecuzioni del Coro di Santa Cecilia diretto da Alfonso Presti e gli organistiAlongi e Di Grigoli. Tutta roba nostrana, agrigentina e siciliana, che dovrebbe far riflettere i nostri amministratori poveri di idee e poveri soprattutto di quello sguardo a 360 gradi che dovrebbe e potrebbe valorizzare anche la “terra infidelium” composta da gente che magari non fa parte del “doroteismo minore” ma vive e vuol vivere nella città del “sindaco di tutti” Marco Zambuto. Accade infatti che gli “infedeli” dello spazio culturale il “Funduk” non spendendo una lira e guardando il calendario e le sue ricorrenze, autorizzati solo dall’entusiasmo hanno ricordato il “5 ottobre 1962”, quando cinquant’anni fa i Beatles iniziarono la loro avventura che sconvolse il panorama musicale dell’orbe terracqueo. Solo alcuni mesi prima era morta Marylin Monroe e Kennedy si consolava col successo dell’embargosu Cuba. Dicevamo, bastava guardare il calendario e sventolare il proprio entusiasmo senza troppo pensare aiTinturia e alla movida becera e fracassona ed ecco una serata dedicata a ricordare l’evento( mentre scriviamo Spazionotte del TG3 vi dedica un servizio). Il Funduk si è riempitocome nelle migliori occasioni e anche qui, gente nostrana e agrigentina ha messo in moto un proiettore video e ha fatto valere la sua cultura e il suo entusiasmo con Beniamino Biondi che già conoscevamo e un altro giovane “giornalista musicale” che in memoria di quel primo “vinile” a 45 giri hanno proiettato 29 clip di canzoni a iniziare da “Love me do”.Un percorso guidato, tra commenti, aneddoti e proiezione, attraverso le canzoni più note (e meno note) di John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr. Ne ha raccontato la storia, oltre a Biondi, Antonio Pancamo Puglia (Agrigento, 1978), scrittore e giornalista musicale che collabora con le testate di settore “Il Muccho Extra”, “Jam” e “SentireAscoltare”. È autore di “Depeche Mode - TouchFaith, testi commentati” (Arcana 2011). Ha collaborato ai volumi “1000 canzoni che ci hanno cambiato la vita” (Rizzoli, 2009) e al “Dizionario Pop-Rock” a cura di Enzo Gentile e Alberto Tonti (Zanichelli, 2012). Ripetiamo, tutta gente agrigentinalontana dal “doroteismo minore” e dagli assessorati “balneari” (come le vecchie tattiche DC) che vuol vivere ad Agrigento un minimo di compiutezza vitale, con tolleranza, senza disprezzare “la gonna puzzolente” della Democrazia Cristiana come dice il candidato governatore Nello Musumeci e senza chiedere a quest’ultimo se, da novello Cincinnato, andrà a rattoppare le “mutande puzzolenti” del centro destra. .
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