L'associazione Labmura riprende le attività culturali al Funduk, con questo primo evento dedicato ad uno dei fotografi Italiani di fama internazionale Ernesto Bazan, egregiamente introdotto con interventi di acuto spessore analitico dall'amico Franco Carlisi, che per altro dirige la nota rivista "Gente di Fotografia". Bazan Fotografo per vocazione, o come si definisce lui fotografo di strada, ci regala con i suoi scatti la poesia della vita. Al contrario di Cartier Bresson, che preferiva quasi scomparire davanti al soggetto che fotografava, come quasi a non esistere, lui preferisce insediarsi perfettamente con l'ambiente da lui impressionato nelle sue pellicole, addirittura al punto di interagire con i suoi personaggi fotografati, creando con la gente relazioni che possono essere le più comuni o se volete le più rituali quali, mangiare, bere, fumare un sigaro discutere, insomma relazionarsi. Questo suo modo di fare, che mette in pratica Ernesto Bazan tutte le volte che gli è possibile, restituisce nelle pellicole impresse ed all'immaginario fotografico collettivo, quella umanità e quel Pathos che nella retorica greca caratterizza la drammaticità e passionalità tipica della tragedia. Tragedia che nel senso moderno del termine si evince nei suoi scatti; è la tragedia della vita. A volte troppo rude e dura, spesso crudele, quasi sempre inflessibile ed in special modo nella Cuba libera dove si muore di dittatura.
Giuseppe Greco
Fotogallery Diego Romeo e Giuseppe Greco
Alcuni scatti durante la proiezione dei contributi video
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