Mimmo
Galletto. Un artista, un uomo autentico.
Ieri
sera nel centro storico, in via Santa Maria dei Greci, presso lo spazio
culturale il Funduk, ha avuto luogo l’ultimo spettacolo del cartellone “Approdi
(al) Funduk” a cura dell’Associazione Culturale Labmura, con uno straordinario
Mimmo Galletto in “Chiantu a scattacori”. La sala gremita di gente come nelle
migliori occasioni. Il pubblico ha preso posto, molti scegliendo di stare in
piedi, per assistere a uno spettacolo straordinario che non ha deluso le attese.
Dopo un contributo video a cura di Diego Romeo, con un’intervista di Lia Rocco
ad un emozionato Mimmo Galletto, che si è svelato alle telecamere lasciando
intravedere l’essenza della sua sensibile anima, si è passati allo spettacolo
vero e proprio. Un giro di boa dell’artista che ha spaziato, per la verità,
dalle cose meno conosciute del suo repertorio, raccontato la sua vita, la
nostra vita, aneddoti e verità incluse, per poi culminare con i suoi cavalli di
battaglia, uno su tutti “Adamo ed Eva”. Il pubblico caloroso ed entusiasta ha
apprezzato anche quando, per un secondo Mimmo ha perso il filo, e allora? The Show Must Go One e subito riprende
la sua performance, tra imbarazzo e applausi Mimmo è ritornato in cattedra sempre
disponibile a darsi in pasto al suo affezionato pubblico, emozione tradita
anche dalla recente scomparsa della compagna della sua vita, la moglie. Infatti
era la prima volta dal lutto, la lettura di un testo dedicato alla sua memoria,
una prima per noi destinatari di tale dono. In fretta il Funduk si è
trasformato in una sorta di jukebox, in
cui il pubblico richiedeva ora questa, ora quella sua famosa rappresentazione. Com’è
stato possibile tutto ciò? Forse dalla particolarità del luogo, raccolto, quasi
familiare, forse dalla disponibile generosità dell’artista, un uomo genuino
affabile intelligente e colto che ha saputo alternare a momenti di puro
divertimento momenti di profonda riflessione. Sempre attento alle richieste del
suo affezionato pubblico, che ieri sera gli ha tributato tutto il suo affetto.
Una frase mi ha colpito di Galletto “ un nenti mi entusiasma e un nenti
m’arrizzola”; da qui emerge tutta la sensibilità femminile che procede
dall’uomo Galletto ereditata dalle due figure fondamentali della sua vita, la
mamma e la zia, che, come tutte le donne di quel tempo, con pochi sguardi e senza parole
riuscivano ad interpretare perfettamente le situazioni che venivano via via a proporsi.
Una serata autentica, per un pubblico autentico, con un uomo ed un’artista autentici:
Mimmo Galletto.
Nessun commento:
Posta un commento