Cerca nel blog

Translate

Lettori fissi

martedì 6 novembre 2012

Post su Facebook di Franco Fasulo


"Se è vero che l'arte si esprime - e deve esprimersi- con un linguaggio universale, parimenti innegabile è che l'alfabeto che l'artista adopera si compone di immagini, sensazioni e riflessioni generate a loro volta da luoghi circoscritti, spesso perimetrali da un colpo d’occhio e d’anima, e dai ricordi affini a quegli stessi luoghi.
Partirei da ciò per parlare della mia ultima mostra “Marea”, svoltasi ad Agrigento, esattamente al “Funduk”,
Alcuni amici mi proposero poco tempo fa di esporre i miei dipinti al Funduk. Avevo appreso di questo luogo tramite il web e intimamente mi complimentavo per tutte le iniziative di alto spessore, curate dall’Associazione Culturale Labmura, che vi si svolgevano. Quindi accettai immediatamente lo splendido invito. Capii, dopo qualche giorno, dove era esattamente allocato il Funduk; dista pochissimi metri dalla più affascinante commistione di architetture esistenti al mondo: la chiesa di Santa Maria dei Greci, già tempio dorico, ad Agrigento ed esattamente nell'acropoli di quella che fu definita "la più bella città dei mortali". Il Funduk, quindi. Un antro in parte scavato nel blocco calcarenitico del colle di Kerkent, rimaneggiato nei secoli e in cui si conserva -oggettivamente- la memoria di due millenni di umanità.
Sono i luoghi della mia nascita, fisica e artistica; case di calcarenite edificate sulla roccia della stessa natura, un groviglio inestricabile composto da cocciopesto romano e mensole barocche di arenaria conchilifera, la stessa “carne” del Telamone di quasimodiana memoria, che è
[…] disteso nel giardino di Zeus e sgretola
la sua pietra con pazienza di verme
dell’aria […]
quella pietra che sgretolandosi, da sempre, torna al Kaos cosmogonico ipotizzato da Empedocle e che compone e nutre i miei sogni di ruggine, di ossidi, di un’umanità inquieta, in perenne viaggio. Ecco, al Funduk sono tornato ai luoghi del mio alfabeto più intimo, all’essenza viscerale e drammatica della mia città, pronto a ripartire arricchito da nuove suggestioni.
______


Desidero ringraziare tutti gli amici che con la loro affettuosa presenza hanno reso la serata inaugurale una festa gioiosa che mi ha profondamente commosso, così , altrettanto sinceramente, ringrazio Beniamino BiondiGiuseppe GrecoGaetano SiracusaGiovanna LombardoFrancesco Catalano e Francesco Siracusa, carissimi amici senza i quali la mostra non avrebbe avuto realizzazione."


Franco Fasulo

Nessun commento:

Posta un commento